
E’ una sconfitta ‘a tutto tondo’ quella il Lecco ottiene dallo scontro con l’Olginatese. I blucelesti, che scendono in campo privi di Marcone e Locatelli, non ingranano mai la marcia giusta al cospetto dei bianconeri, invece motivati di spirito e veloci di gamba nonostante il periodo e le rinunce a Mara, Recino e Rigamonti. L’idea di Bertolini, che punta sul rodato 4-3-3, e di Corti, che schiera la squadra con il 3-5-2, è essenzialmente la stessa: recupero di palla sulla trequarti e verticalizzazione rapida per esaltare la velocità di Ronchi e Maresi.
Una mossa che dice bene all’allenatore di casa e male a “Bebeto”, che deve fare i conti con una squadra decisamente contratta e nervosa, troppo bassa quando recupera la sfera e troppo imprecisa quando la rilancia verso il ‘9’, ben controllato dal trio Fabiani-Tarasco-Narducci. Non ‘girano’ anche Djibo e Meyergue, in continua difficoltà con Menegazzo e Cestegalli, aiutati dagli inserimenti degli interni Laribi e Nasatti. Il Lecco non costruisce, è lungo e balla in difesa, pagando dazio anche per via di un clamoroso errore arbitrale.
La ripresa si apre con il cambio di Bertolini, che inserisce Caraffa e passa al 4-4-2: una mossa momentaneamente vincente, visto che l’attaccante produce l’espulsione di Menegazzo e il gol del pareggio su calcio di rigore. Eppure l’inerzia della gara non cambia, perchè Corti passa al 4-4-1, a tratti 4-5-0, e mantiene per lunghissimi tratti il possesso della sfera. L’inserimento di Cannataro produce qualche verticalizzazione di maggior qualità, niente che faccia rima con una maggiore pericolosità offensiva. Il patatrac si concretizza a ridosso e oltre il 90′: Meyergue si fa cacciare per l’ennesima ingenuità, il Lecco perde la marcatura su Fabiani e subisce il 2-1, a gara praticamente finita proprio Cannataro perde il pallone che manda Tremolada verso la gloria del calcio di rigore che vale a Rossi la possibilità, colta, di fare il 3-1. Tre punti all’Olginatese, le recriminazioni (contro sè stesso) al Lecco.
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