
Il canoista lecchese traccia il bilancio del suo 2018 e punta i traguardi da raggiungere nel 2019 grazie anche al nuovo direttore tecnico azzurro
Un 2018 di crescita ma un po’ avaro di soddisfazioni, che si è chiuso però con un’importante novità per sperare in un 2019 di riscatto. È quanto traspare dalle parole di Alessandro Gnecchi, talento della canoa cresciuto alla Canottieri Lecco e ora in forza al Centro sportivo dei Carabinieri.
«Il 2018 è stato un anno molto impegnativo e pesante – racconta Alessandro a LCN – Iniziato bene come il 2017 con la vittoria delle selezioni per la squadra nazionale e in seguito con la vittoria della selezione nel K1 500 per la partecipazione ai Giochi del Mediterraneo. Non molto positive le prove di Coppa del mondo di Duisburg e il Campionato europeo di Belgrado in cui il K4 su cui gareggiavo non era in splendida forma soprattutto dal lato tecnico».
Mondiali: il K4 di Ripamonti e Gnecchi solo in Finale B, ma è un inizio
I risultati, con il prosieguo della stagione, sono arrivati. «Molto positivo è stato il quarto posto assoluto ai Giochi del Mediterraneo in K1 500 in cui ho mancato la medaglia per pochissimo e ho raggiunto una prestazione molto buona prendendo solo 8 decimi dall’atleta portoghese che solo un mese più tardi ha vinto il Mondiale. Purtroppo dopo una buona preparazione in Val Senales, il Mondiale assoluto in Portogallo è stato una delusione, anche perché a causa di un infortunio un componente del K4 non ha potuto gareggiare e quindi il risultato ottenuto è stato ben lontano dalle nostre aspettative. Quindi posso dire che l’unico risultato positivo internazionale è stato quello ottenuto ai giochi del Mediterraneo».
Conclusa la stagione agonistica 2018, è avvenuto un cambio al vertice che ha visto il ritorno del grande Oreste Perri nelle vesti di direttore tecnico federale. «Da novembre – prosegue Gnecchi – abbiamo ricominciato la preparazione insieme a lui con un solo e unico obiettivo: qualifica olimpica del K4 500 ai Mondiali 2019 a Szeged. Ci stiamo allenando molto bene a Castel Gandolfo e siamo tutti molto carichi anche grazie alla guida di Oreste». Uno che di campioni ne ha forgiati parecchi, uno su tutti il nostro Antonio Rossi.
Leggi altri articoli
