Le prime cinque partite di campionato disputate dalla Calcio Lecco 1912 permettono di fare una prima, per quanto sommaria, analisi su quelle che sono le peculiarità della squadra allenata da mister Gaetano D’Agostino. Tre vittorie e due pareggi rappresentano un ottimo score, che attualmente vale il secondo posto alle spalle del rodato Renate, pur con una partita in più rispetto a Como, Livorno e due in più rispetto alla Juventus U23, virtuale capoclassifica del girone “A” di Serie C. Risultati che certificano un buono stato di forma dopo pochi impegni ufficiali, ma che lascia intendere una crescita importante di tutto il gruppo.
Il pareggio a reti bianche uscito dal match contro l’incerottata Carrarese, che oggi ha visto operarsi a tibia e perone il difensore Rota ha fatto storcere un po’ il naso ai supporter blucelesti, accorsi in ottimo numero al “Rigamonti-Ceppi” per gustarsi un match di alta classifica. Il mancato introito di tre punti, che sarebbero stati più che meritati per quanto prodotto, ha messo nuovamente in luce il difetto della poca cattiveria avuta nella finalizzazione delle azioni: con la Giana Erminio ne era uscita una vittoria striminzita nel risultato (1-0), a Livorno era arrivato un pareggio in rimonta (2-2) nel recupero, con la Carrarese una nuova frenata.
Non c’è un problema del gol generalizzato, tutt’altro, perché il Lecco ha il miglior attacco del girone (8 gol) insieme a Novara, Pergolettese e Alessandria, ma in più di un’occasione la marcatura è arrivata al termine di azioni tanto belle quanto efficaci, che hanno portato alla conclusione senza la presenza del portiere. Aggiungere la capacità di saper buttar dentro anche i palloni sporchi renderebbe il reparto avanzato dei blucelesti pressoché irrefrenabile. Tutti, ormai, rispettano le Aquile e le attendono al varco: l’ha dimostrato la partita che la Carrarese ha scelto di disputare, di pura rottura e speculazione. Il sopracitato dettaglio che può far la differenza tra un campionato di alta e uno di altissima classifica: sarà importante mettere in condizione Kaprof quanto prima, soprattutto in attesa di capire quali sono le condizioni fisiche di Iocolano, in stampelle dalla mattinata di venerdì; domattina ne sapremo di più.
Valida, inoltre, è stata anche la tenuta difensiva: tre gol subiti nel complesso, di cui due nella sola gara di Livorno, rappresentano il secondo miglior dato del raggruppamento. Il Lecco difende bene individualmente e, soprattutto, di squadra: le ripartenze concesse si contano sulle dita di una mano e anche il problema delle palle inattive pare essere stato risolto con una certa celerità. Bertinato ha dato il suo contributo disputando delle partite nel segno della sicurezza, in uscita e con il pallone tra i piedi: protagonista di una vera e propria telenovela estiva, Pissardo si è dovuto accontentare, almeno fino a questo momento, del ruolo di dodicesimo.
Minutaggio della rosa
Veniamo, infine, al conteggio dei minuti disputati dai vari giocatori: oltre al sopracitato Bertinato, a tempo pieno con 450′, mister D’Agostino non ha mai rinunciato a Marotta, metronomo del centrocampo, e Capoferri, under che non è mai uscito dal campo e ha messo in mostra un rendimento da veterano. Sempre in campo anche Celjak, Mastroianni, D’Anna, Mangni e Capogna, entrati nelle rotazioni operate dal tecnico bluceleste. Non utilizzati, oltre a Pissardo, i vari Porru, Raggio, Haidara, Del Grosso e Nannini, quest’ultimo alle prese con uno stiramento che ne ha impedito l’impiego.
In totale sono stati ventuno, su ventotto, i giocatori scesi in campo per almeno uno spezzone di gara. Che la profondità della rosa sarebbe stato un punto a favore era stato detto, ripetuto e confermato dalle rotazioni, tramite le quali è stato possibile assorbire i primi infortuni della stagione; per bravura e fortuna, inoltre, nel gruppo squadra fino a questo momento non si sono registrati casi di positività al Covid-19.