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Calcio

Lecco-Renate, ci risiamo. Ai blucelesti la vittoria manca dall’agosto 2010, ma era Coppa Italia. In estate l'”amo”, evitato, della fusione

Tanti sono i legami, in campo e fuori, che caratterizzano gli incontri tra i blucelesti e i nerazzurri, che proprio nella nostra città hanno la sede legale della società

Luca Giudici durante l'ultimo incontro BONACINA/LCN SPORT
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Tempo di lettura 4 minuti

Sabato 7 novembre andrà in scena il nuovo capitolo della sfida tra Lecco e Renate. Incrocio che si ripresenta dal 21 agosto 2010: quel giorno i blucelesti, freschi di retrocessione in Seconda Divisione, vinsero nettamente (0-3) in Coppa Italia di Serie C grazie alla doppietta di Marco Veronese e alla stoccata di Valerio Anastasi; partita che in pochi poterono vedere, dato che si disputò a porte completamente chiuse per ragioni di ordine pubblico. A oggi, l’unica affermazione lecchese negli scontri diretti con i nerazzurri tra i professionisti, realtà decisamente solida per quanto riguarda il panorama della terza serie.

Di fatto, eccezion fatta per quel primo “face to face” in Seconda Divisione, le Pantere rappresentano attualmente una sorta di tabù per le Aquile: negli impegni successivi sono usciti quattro pareggi e una recente sconfitta, firmata al “Rigamonti-Ceppi” da Davide Guglielmotti e Francesco Galuppini a novembre 2019.

Le ultime gare

Guardando allo stato di salute delle due compagini, il Lecco (10°) nelle ultime partite ha accumulato una vittoria, due pareggi e altrettante sconfitte, segnato sette gol e sei ne ha subiti; il Renate (6°), dal canto suo, ha vinto una gara in più e ne ha pareggiata una in meno, mentre è andato a segno cinque volte e ha raccolto per sei volte la palla dal fondo della rete bianca. In classifica la distanza è veramente minimale, condensata in un solo punto, mentre entrambe sono a secco di vittorie da, rispettivamente, quattro e tre partite. Guardandola così, potrebbe essere una sorta di gara della paura, dato che entrambe le compagini sono state rimontate da Juventus U23 e, in maniera clamorosa per le modalità, Piacenza durante l’ultimo turno di campionato.

Per quanto riguarda con i capocannonieri, in casa-Lecco il titolo è momentaneamente detenuto da Riccardo Capogna, ex della gara, con tre centri, mentre Francesco Galuppini (5) è stato fin qui il miglior marcatore per la squadra di mister Aimo Diana. Sui precedenti in terra brianzola, infine, entrambi (2011 e 2012) si sono conclusi sul risultato di 1-1.

I legami tra le due realtà

Tra campo e non, le due realtà hanno più legami di quelli che si possa pensare. Per dirne uno, i nerazzurri hanno una sede legale tutta nostrana, fissata in via Sassi, 10, dove si trovano gli uffici del commercialista Raffaele Perillo; così com’è lecchese Ivan Corti, per una decade segretario bluceleste e oggi responsabile della biglietteria e segretario del settore giovanile renatese, e lo sono varie delle figure dirigenziali nerazzurre. Oppure, il capitano Marco Anghileri è residente nella limitrofa Valmadrera, vicino a Marco Valtulina, Responsabile Marketing e Segreteria Amministrativa nonché attaccante bluceleste nella stagione 2011/2012; e il percorso Lecco-Renate l’ha fatto, tra gennaio e agosto 2020, il centrocampista Jacopo Scaccabarozzi, oggi alla Juve Stabia.

Cosa dire, invece, di capitan Andrea Malgrati? 107 presenze con le Pantere prima di passare nelle fila delle Aquile nel corso dell’estate 2018 e stravincere il campionato di Serie D al primo colpo, accumulando 66 gettoni di presenza, 2 gol e 1 assist in, di fatto, meno di due campionati nella sua terra natìa. Con lui, in quella cavalcata trionfale, anche il giovane difensore dei brianzoli Gabriel Corna, oggi al Lavello (Serie D).

O, ancora, ricordiamoci del recente tentativo di mescolare le due compagini societarie portato avanti dal presidente bluceleste Paolo Di Nunno, si dice su spinta del presidente onorario Angelo Battazza. Non sarebbe stato tutto nuovo, comunque: l’attuale patron del Renate Luigi Spreafico, lecchese di nascita, non è interessato a ritornare sulla strada già intrapresa tra l’estate e l’autunno del 2010, quando supportò, con una quota del 30%, l’acquisto delle Aquile da parte della maggioranza rappresentata dalla famiglia Invernizzi. Allenatore divenne Oscar Magoni, oggi diesse della FeralpiSalò, che visse una stagione disastrosa, terminata con la retrocessione in Seconda Divisione di cui dicevamo a inizio articolo.

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