Il margine per continuare ad avere una squadra del Basket Lecco in Serie B si assottiglia sempre più. Qualcosa, negli ultimi giorni, si è mosso, ma non è ancora abbastanza. L’appello lanciato tre settimane fa dal presidente del club bluceleste Antonio Tallarita, «sponsorizzazioni pesanti o cederemo il diritto del campionato», non ha trovato una risposta decisa da parte del territorio. Nelle ultime ore sarebbero arrivate proposte per cedere il diritto, ma a cifre non ritenute congrue.
L’intenzione del club, va ricordato, non è di chiudere i battenti o cedere la società, ma concentrarsi soltanto sul settore giovanile per un’oggettiva mancanza di fondi da destinare all’onerosa stagione di Serie B. Le opzioni sul tavolo sono diverse. In caso di arrivo di soci disposti ad appoggiare con una certa liquidità la famiglia Tallarita e il main sponsor Gimar, si potrebbe in extremis cercare di allestire una squadra di B competitiva. Le stime indicano in almeno 220mila euro il budget per una stagione in cui puntare a salvarsi, mentre ovviamente a salire aumenterebbero anche le ambizioni.
«Il territorio ci aiuti o rinunceremo alla Serie B»
Altro scenario è cedere il diritto di partecipazione alla Serie B a un offerente che dia adeguate garanzie, ma la situazione attuale del panorama cestistico nazionale non è buona: tra A2 e B diverse società sarebbero inguaiate e intenzionate a seguire la strada del Basket Lecco. A tutta questa “offerta”, corrisponderà un’adeguata “domanda”? Nel caso, i blucelesti potrebbero anche provare a ripartire da una più abbordabile – economicamente – Serie C Gold o Silver, aspetto, quest’ultimo, tutto da verificare.
L’ultima opzione, da scongiurare, è che il Lecco non iscriva nessuna squadra a campionati “senior”, concentrando tutte le proprie forze sul settore giovanile. Sono scenari cui francamente la piazza, cestisticamente, non è abituata. Il Basket Lecco è diventato grande negli ultimi dieci anni, attraversando anche le sabbie mobili della crisi economica che ha colpito il Paese a inizio decennio. L’ipotesi che non ci sia più lascia spiazzati anche noi addetti ai lavori. La soluzione ci sarebbe: farsi avanti e unirsi a un progetto di alto livello per rilanciare le ambizioni.
